L’effetto della Pandemia sui Bambini

 

Sempre più spesso ricevo richieste di consulenza da parte di genitori preoccupati rispetto ad alcuni cambiamenti che notano nei comportamenti dei figli. Da qualche mese viene riferito che i bambini hanno iniziato a manifestare atteggiamenti insoliti o reazioni bizzarre, a volte preoccupanti: disturbi del sonno notturno, nervosismo ed irrequietezza per tutto il giorno o in momenti specifici, aumento delle paure (fantasmi e mostri, malattie, abbandono), preoccupazione, eccessiva pulizia, domande insistenti su argomenti specifici, ricerca di vicinanza e contatto fisico, veri e propri attacchi di ansia.

Per comprendere la causa di tali cambiamenti è necessario ripercorrere quanto accaduto negli ultimi mesi osservando il mondo con gli occhi dei nostri piccoli, così da capire la portata che la pandemia ha avuto su molti di loro.

È anche necessario fare anche una premessa rispetto ad elementi fondamentali nella vita dei bimbi sia a livello psicologico che emotivo. Più sono piccoli e più è necessario assicurare ai nostri bambini una routine fatta di abitudini sempre uguali in modo da trasmettere un senso di continuità che ha un effetto rassicurante e calmante perché fornisce un ordine. Il mondo del bambino deve essere il più possibile stabile e tale stabilità gli viene trasmessa con la routine e l’abitudine. Dalla nascita in poi il bambino è sempre più in grado di riconoscere il suo mondo attraverso gesti, azioni, attività sempre uguali   in tal modo sviluppa il senso di identità e di appartenenza. Con la crescita il bambino va incontro a cambiamenti di vita e ampliamenti della sua rete sociale: l’ingresso alla scuola dell’infanzia e alla scuola primaria ne sono due esempi. Si assiste contemporaneamente all’acquisizione di sempre maggiori competenze cognitive, affettive e relazionali e tuttavia il contesto resta un elemento importantissimo nel quale continuare a riconoscersi e trovare rassicurazione.

 

CORONAVIRUS E BAMBINI

La brusca interruzione della scuola a febbraio causa Covid ha gettato i bambini in una situazione del tutto nuova e inaspettata andando a stravolgere completamente la loro routine quotidiana. La sospensione di scuola, sport, attività ludiche e ricreative e la quarantena hanno creato quello che potremmo individuare come un terremoto nella vita dei nostri piccoli andando a cancellare gran parte delle loro abitudini dentro e fuori casa. Grazie alla letteratura assai ricca a nostra disposizione possiamo ben comprendere l’impatto che il Covid e le sue conseguenze hanno avuto sulla psiche dei più piccoli.

Ai bambini è venuto meno il contesto in cui loro ritrovano loro stessi riconoscendo la loro identità (non ancora strutturata perché in crescita) attraverso ciò che fanno e nelle persone che frequentano: negli ultimi mesi il contesto è profondamente cambiato e questo può aver trasmesso loro un senso di grande smarrimento. È stato di certo difficile per loro, inoltre, capire cosa stesse succedendo: non dimentichiamo, infatti, che anche le competenze cognitive sono in crescita ed i bambini non hanno le strutture per comprendere a fondo le sfaccettature e le complessità del mondo degli adulti. I bambini più colpiti da quanto successo sono probabilmente stati quelli tra i 5 ed i 10 anni perché erano già in grado di avvertire i profondi cambiamenti che stavano avvenendo (quarantena) ed i motivi (un virus) ma non erano ancora in grado di capire a fondo le varie sfaccettature dell’intera questione né tantomeno la complessità dell’evento. Possiamo ipotizzare che molti di loro abbiano percepito un pericolo enorme, incombente e mortale, che aveva stravolto le vite di tutti e che aveva cancellato scuola, amici, sport, etc. Forse tanti hanno anche percepito le preoccupazioni dei genitori: anche noi adulti siamo stati molto colpiti dalla situazione Covid e per quanto ci siamo sforzati di apparire sereni, qualche tensione sarà sfuggita al nostro controllo.

 

CHILDHOOD ADVERSITY

Molti autori concordano nel definire childhood adversity tutti gli accadimenti che creano una frattura con il passato del bambino: si tratta di veri e propri eventi traumatici che irrompono nella vita dei piccoli e causano importanti cambiamenti andando a interrompere il loro percorso evolutivo. Come accade negli adulti inevitabilmente anche nei bambini i traumi creano sofferenza, disagio e ansia. I sintomi di cui mi parlano molti genitori sono riconducibili a un aumento generale dei livelli di tensione interiore che può sfociare in vera e propria ansia in molti bambini.

Che fare?

È importante abbassare i livelli di preoccupazione dei nostri bimbi e rassicurarli quanto più possibile, evitando al contempo di fornire informazioni troppo specifiche che potrebbero provocare ancora più confusione.

  • Evitare di esporre i bambini alle notizie del telegiornale. Le news sono ormai veri e propri bollettini di guerra ed è bene che i bambini non vengano mai esposti alle notizie, ancora di più in questo periodo.
  • Mantenere o recuperare quanto più possibile le abitudini che la famiglia ha sempre avuto. È importante per tutti tornare a una situazione di quasi normalità, riprendendo, laddove possibile, la routine familiare.
  • Recuperare le abitudini del bambino. Adattandosi alla situazione in atto introdurre alcune abitudini del bimbo magari adeguandole al nuovo contesto.
  • Intervenire per migliorare il sonno notturno. Una scarsa qualità del sonno interferisce con la serenità e l’energia diurne ed è quindi importante che il sonno sia ristoratore. Si può agevolare il sonno con camomilla o leggendo una storia, ma se le difficoltà continuano è bene interpellare il pediatra.
  • A domande dirette rispondere onestamente evitando di fornire informazioni ansiogene o poco comprensibili dal bambino. Spesso i bimbi fanno domande dirette su ciò che sta accadendo e su cosa accadrà (come cambierà la scuola, se potranno fare sport o vedere gli amici, se si troverà una cura…) è bene rispondere in modo onesto evitando di minimizzare o fornire letture eccessivamente ottimistiche e contemporaneamente di dare informazioni eccessivamente complesse che i bambini non capirebbero del tutto.
  • Assecondare in parte le richieste di prossimità e rassicurazione. Dedicare un po’ più di tempo ai bimbi facendo attività raccolte che trasmettano loro vicinanza e contatto con i genitori può avere un effetto rassicurante.

Consiglio sempre ai genitori di tenere a mente l’impatto che questo periodo ha avuto suoi loro figli, in modo da poter intervenire nel modo più opportuno possibile e aiutare i bambini a superare efficacemente questo momento difficile.