… e vissero per sempre felici e contenti. O forse no.
Ci sono coppie che nascono strutturalmente conflittuali e mantengono questo assetto in modo spesso difensivo perché costituisce il loro unico modo di interazione possibile.
Con il termine rapporto di coppia conflittuale si intende la dinamica vigente all’interno di una relazione intima in cui vige il conflitto come modalità di interazione reciproca. Quando mi trovo di fronte ad una coppia che richiede il mio intervento a causa dell’elevata conflittualità indago la natura della stessa andando a discriminare tra conflitto situazionale e conflitto strutturale. Vediamo meglio nel dettaglio queste due dimensioni.
Ogni coppia può vivere momenti in cui si alza il livello di scontro tra i partner: spesso si vivono situazioni di stress o cambiamenti di vita che sollecitano la coppia la quale deve modificare anche se stessa in un percorso adattivo. La vita cambia e il rapporto di coppia deve adattarsi a tali cambiamenti.
Come si specificava anche in altri articoli i partner sono chiamati a modificare in parte le loro funzioni ed i loro ruoli con l’arrivo dei figli, con la maturità e l’invecchiamento, con il cambiamento individuale, con il mutare delle priorità. Tali trasformazioni non sono sempre lineari e “asintomatiche”: possono essere caratterizzate da tensioni, incomprensioni e veri e propri scontri. Difficilmente i partner sono sincroni nell’individuare la necessità di apportare dei cambiamenti nel rapporto di coppia: spesso un membro della coppia sente in anticipo rispetto all’altro l’insorgere di nuove esigenze e questo lo spinge a farsi portavoce delle istanze che il partner ancora non sente in modo così chiaro. Nasce così un confronto che può portare anche al conflitto caratterizzato da difficoltà di comunicazione, tensioni, recriminazioni reciproche. La coppia inizia a litigare e ad allontanarsi. In questi casi, se la coppia di solito ha un funzionamento di base equilibrato esente da forti scontri, ci si trova di fronte ad una conflittualità situazionale: un evento coinvolge la coppia, spinge i suoi membri su posizioni diverse ed è difficile per loro trovare un punto di incontro. In questo caso è come se la coppia si “impantanasse” su un’unica questione. In questi casi è utile intervenire sollecitando la negoziazione e sostenendo i membri all’interno di un confronto costruttivo in grado di mostrare loro altri punti di vista per arrivare al compromesso o a nuovi scenari evolutivi.
Esistono tuttavia coppie che vivono il conflitto come forma di interazione strutturata: scontri, litigi, conflitto distruttivo costituiscono la dinamica vigente tra i partner. Spesso si tratta di coppie che hanno sempre avuto, fin dalle prime fasi dell’unione, livelli di aggressività molto alti al loro interno e comunicazione disfunzionale. Ciò che fa litigare la coppia non è un problema contingente o una nuova situazione ma è il modo che i partner hanno di interagire l’uno con l’altra. È frequente che le persone che si uniscono in legami conflittuali abbiano personalità colleriche e livelli di aggressività alti, elementi che portano a comunicazione estremamente difficoltosa. La dinamica vigente prevede che ognuno dei partner viva l’altro non come alleato ma come nemico da cui difendersi: la sensazione di essere quasi costantemente sotto attacco dell’altro crea un clima di “guerriglia” che porta livelli di tensione sempre piuttosto elevati e dal quale ci si può prendere una pausa solo in rari momenti, spesso vissuti come tregue.
Spiace osservare in queste coppie la difficoltà nel prendersi cura dell’altro anche nella diversità di vedute e la tendenza a prevaricarsi a vicenda in un legame che ferisce di continuo e crea costanti frustrazioni. Sembra che queste coppie non conoscano altri modi di interagire e che, nel momento in cui assumono modalità differenti, manchi loro qualcosa. Siamo di fronte a legami in parte tossici perché inquinano il singolo e gli impediscono un’evoluzione costruttiva limitandolo all’interno di meccanismi regressivi e pulsionali.
Il lavoro con queste coppie è il più difficoltoso perché prevede che venga scardinata la modalità relazionale di base per sostituirla con una dinamica basata su rispetto reciproco, comunicazione efficace, ascolto attivo, contenimento delle istanze aggressive, utilizzo di tecniche di disinnesco del conflitto.